SIUA - Cinofilia

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Attività Evolutive - David Morettini have:
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Most users ever online was 45 on 18/2/2013, 12:18


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B_NORM    
view post Posted on 30/4/2013, 15:36 by: David MorettiniReply
Come promesso eccomi ad affrontare uno strumento molto controverso, il flexi. Sappiamo bene che il cane per andare correttamente al guinzaglio senza tirare debba capire la differenza tra il momento in cui il guinzaglio tira e dunque c'é un problema e il momento in cui non tira e quindi é tutto ok. Il flexi non lascia questa possibilità perchè è in tensione sia quando il cane si trova molto vicino al conduttore sia quando si trova distante.Una premessa però , il flexi a cui mi riferisco è quello da 7/ 10m, a filo per i cani di piccola taglia, a nastro per i cani di taglia media e grande. Qualcuno potrebbe giustamente obiettare che uno strumento del genere esiste già ed è anche comunicativamente più corretto, ovvero, la longhina. Le mie riflessioni sono frutto di qualche anno di lavoro senza sosta, ogni giorno sotto l'acqua, la neve o il sole in compagnia dei cani e dei loro P.O. Ed ho dovuto purtroppo osservare che la longhina, spesso, é uno strumento troppo complesso da gestire per alcuni tipi di proprietari, persone anziane ad esempio, poco pratiche nella manualità. Inoltre la longhina é uno strumentoche propone interessanti applicazioni in aperta campagna o nel pratone di un parco, ma non in città. Non solo é complicato gestire una longhina in un marciapiede ma spesso, per il P.O. é anche imbarazzante, perciò compito di un buon educatore e più ancora di un buon istruttore é dare ai P.O. consigli e strumenti corretti si, ma anche adeguati e realizzabili per loro. Se ci chiudiamo nel manierismo della correttezza purtroppo continueremo a vedere coppie cane- proprietario assolutamente frustrate e questo possiamo e dobbiamo riuscire ad evitarlo. Se osserviamo un cane in libertà mentre cammina con il suo P.O. su un marciapiede di città vedremo che non cammina sempre al piede, in alcuni momenti sorpassa il conduttore e lo precede di qualche metro, altre volte si attarda per sentire qualche odore. Un cane libero in fondo, perchè dovrebbe esserci sempre appiccicato, quando i suoi interessi verso il mondo sono completamente diversi dai nostri ? É chiaro che un cane ben gestito, seppure in libertà, non si attarderà mai troppo quando il P.O. continua a camminare, ne avanzerà eccessivamente se ad attardarsi é invece, il suo compagno umano. In entrambi i casi il cane saprà cosa fare osservando le posture del P.O. Un guinzaglio anche di tre metri ci impone di fermarci quando il cane vuole annusare, ci impone di fare resistenza se il cane ad esempio vuole raggiungere un odore all'angolo di una strada. Mi é capitato di recente di seguire il caso di un mix pit, di due anni con una P.O. in stato di gravidanza. Il suo compagno lavora tutto il giorno e il cane non veniva fatto uscire da lei al guinzaglio in quanto strattona per raggiungere gli odori degli altri cani. Se avessi solo lavorato su alcuni esercizi che portano il cane a fermarsi quando sente il guinzaglio tirare e a girarsi per concordare l'iniziativa, il cane sarebbe rimasto ancora in ca...

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Comments: 4 | Views: 516Last Post by: GILDA67 (26/3/2015, 15:36)
 

B_NORM    
view post Posted on 15/2/2013, 15:46 by: David MorettiniReply
Salve a tutti e a tutte sono Morettini David e vi accompagnerò, spero con capacità e professionalità in questa nuova avventura del Forum Siua. Sono educatore, istruttore e Referee pet operetor sia in progetti di pet therapy sia in progetti scolastici. Lavoro come docente in SIUA dal dicembre del 2008, dopo essermi formato con Roberto Marchesini a partire dal mio corso di studi in filosofia. Da allora non ho mai smesso, insieme a tutto lo staff SIUA ad apportare nuovi contributi alla didattica del corso educatori, arrivando ad aggiornare attività che si svolgono con il cane e a crearne delle nuove. Sono qui dunque a vostra disposizione per ogni eventuale chiarimento tecnico sul corretto svolgimento di quelli che abbiamo deciso di non chiamare più esercizi ma attività evolutive. Mettere in pratica il lavoro con il cane non significa fare semplice esercizio ma attivare una relazione, implementare i registri comunicativi con il cane, orientare il corretto sviluppo del soggetto. Ricordiamo che le attività a cui faccio riferimento sono quelle previste per un soggetto in età evolutiva, ovvero, dagli zero ai due anni. E' altrettanto vero tuttavia che a menochè non ci troviamo di fronte ad un problema comportamentale grave, tali attività evolutive si addicono anche a soggetti che sono fuori temporalmente dal concetto di fase evolutiva. Essendo quello della cinofilia il mio unico lavoro, sono spesso fatto oggetto di domande: "come faccio a far smettere il mio cane di fare....?" Se pensiamo, una domanda del genere non la faremo mai per avere un parere su come modificare il comportamento di un bambino. Ciò ci dimostra che le persone capiscono che si tratterebbe di una domanda assurda e che un essere sociale e complesso come un bambino, per modificare il suo comportamento non ha bisogno di un esercizio ma di una serie di provvedimenti, alcuni dei quali possono essere l'esercizio di alcune attività specifiche. Per il cane purtroppo si pensa ancora che esista un libretto delle istruzioni e che per relazionarsi a lui servano un insieme di tecniche. Quello che più conta non è lo svolgimento corretto di un'attività evolutiva ma l'adeguatezza con la quale la realizziamo sul soggetto. Un'attività può essere molto utile per un cane e assolutamente dannosa per un altro. Il mio compito in questo Forum non sarà solamente quello di guidarvi nella correttezza dello svolgimento di alcune attività utili per il percorso pedagogico ma soprattutto nel dirvi se quella attività è adeguata per il vostro cane. Una disponibilità la mia rivolta non soltanato ai professionisti e agli addetti ai lavori ma anche ai semplici proprietari che hanno bisogno di qualche consiglio su come affrontare delle interazioni con il proprio cane.
Comments: 2 | Views: 335Last Post by: David Morettini (11/4/2013, 11:56)
 

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